Forse sono strano, o forse sono insofferente. Magari sono vecchio e
all'antica o troppo esigente. Il concetto di regalo è superato? E'
cambiato?
Sono anni ormai che mi riesce difficile godere a pieno di
un regalo ricevuto. Parlo di quei regali non richiesti, a sorpresa,
senza essersi prima informati con coniuge/convivente/genitore/amico,
(quelli ovviamente sono "azzeccati" ma qualcuno ha fatto la spia) totalmente fatto pensando alla persona a cui era indirizzato. Non
faccio tanti regali, non ne faccio per obbligo o per convenzione, ma
quando ne faccio penso sempre a chi è destinato; e mi sento un marziano.
Ho sempre ritenuto che, a prescindere dall'occasione e men che meno dal valore, un regalo dovesse essere fatto ad hoc.
Evidentemente mi sbagliavo e negli ultimi anni addirittura sembra che
questa opzione non sia nemmeno più prevista. Guardo e ascolto con
tristezza infinita le pubblicità, recapitatami via mail, di ebay annunci
che mi invita a mettere in vendita "i regali non graditi". Interviste e
commenti in TV che incitano al riciclo del regalo sbagliato, al "dare agli altri quello che non volevi fosse dato a te", una sorta di undicesimo comandamento dettato dalla sociologia moderna.
Perché
si sbaglia un regalo? Ammetto che possa esistere la possibilità;
fraintendimenti, cattiva memoria e quant'altro possono portare a farci
fare una scelta sbagliata, ma se esiste un florilegio di possibilità in
cui librerie, negozi, siti che offrono "card regalo" da riempire del
valore desiderato e, come esprime bene lo slogan dell'ikea, con "il
nostro pacco più piatto", vuol dire che molto è cambiato. Alla radio la
stessa azienda prima di natale pubblicizzava la cosa con uno slogan del
tipo "non fare il regalo sbagliato, fallo scegliere a chi lo riceve".
Abbiamo
ormai tutto che non sappiamo cosa regalare e farci regalare? Non
conosciamo più i nostri cari ed i nostri amici al punto da non prenderci
la responsabilità della scelta? Non so. Chi invece questa
responsabilità la prende, sempre più spesso, commette degli errori che
definire epocali è fargli un complimento.
Se dopo alcuni anni di "facce di delusione" la mia compagna comprese che regalarmi vestiti o scarpe non era quello
che IO intendevo come regalo da ricevere ed ero ormai tranquillo su quello che mi arrivava in determinate occasioni, lo stesso
non posso dire di amici e conoscenti. Sembra che non ci si interessi
più ai gusti, agli interessi e alle peculiarità delle persone. Se posso
arrivare a scusare una persona che frequento da
poco che decida di "farmi un pensierino" e che mi regali
un tanga natalizio a forma di renna, con tanto di cornine rosse e dalla
forma che poco lasciava all'immaginazione, non
posso farlo per amici che frequento da quasi 10 anni e che "dovrebbero"
conoscermi MOLTO bene.
Il fatto che sia quasi senza tabù, che non mi
faccia problemi a parlare forbito o come uno scaricatore di porto a
seconda del contesto, che sia "alla mano", non ti giustifica dal non prendere in
considerazione che sono comunque un ultra quarantenne che vive da solo
(o convive con la propria donna) dall'età di 18 anni, con le proprie
passioni e soprattutto con una certa maturità datami dall'età e
dall'esperienza.
Se dopo dieci anni, dopo che ho iniziato te e tuo
fratello al fumo della pipa, dopo che a casa vostra mi hai visto fumare
pipa e sigari, dopo che hai frequentato casa mia, sai come è arredata,
sai come vivo e chi sono, perché come regalo ricevo un nano da giardino
(dotto) in resina con un pannellino solare che alimenta una sfera di
vetro bianco che si illumina alternando tre colori? Perché dal viaggio
di nozze che hai fatto in Messico, mi racconti di aver bevuto ottima
tequila, di aver trovato una torcedora in un locale che per pochi
dollari ti ha venduto 5 sigari fatti da lei, che ti sei fumato durante
il soggiorno e al ritorno come regalo mi porti un grembiule made in
china con un sopra grembiule con disegnato un sombrero e scritto viva mexico e il cui sollevamento permetteva l'esposizione di un accessorio che sempre poco spazio lascia all'immaginazione?
Perché
si alimenta il commercio di "escrementi" (non è il termine che userei ma
le regole di netiquette mi impediscono di lasciarmi andare nello sfogo) che
non meriterebbero di essere nemmeno prodotte?
Ho chiesto ad
amici e parenti se solitamente creo
l'impressione di essere una persona volgare o superficiale, per capire
se senza rendermene conto avessi potuto fomentare tali "scelte". Mi è
stato risposto e garantito di no.
Chi mi conosce sa quali siano le
mie passioni e i miei interessi. Sai che amo cucinare, mangiare bene e
provare anche alimenti particolari, non essendo allergico, intollerante a
nessun cibo o bevanda e nemmeno schizzinoso. Sai che fumo sigari e
pipa. Sai che amo i buoni distillati e il buon vino. Sai che amo
leggere. Potrei andare avanti ma solo queste poche cose permetterebbero a
chiunque mi conosca da più di tre giorni di capire come farmi felice se
si dovesse sentire in obbligo o in piacere di regalarmi qualcosa.
Qualcuno il dubbio se lo
deve essere posto, anche se le prime volte che scoprivo che la mia compagna
era stata contattata a mia insaputa per sapere "cosa regalare al tuo
maschio" mi arrabbiavo parecchio. Possibile che dopo anni, dopo che ne
abbiamo PURE PARLATO assieme, non ti viene in mente che:
A: per quanto ovviamente i regali
facciano sempre un enorme piacere, non è necessario che tu me li faccia e
men che meno che ti senta obbligato/a a farmeli.
B: che piuttosto
che spendere 5/10 euro per una cineseria inguardabile e totalmente
inutile preferirei mi offrissi un buon calice di vino in
osteria/enoteca.
C: che fumo sigari Cubani e Toscani e che con meno di 6 € prendi una confzione da 2 Toscano Originale mi fai stra-contento e che se me ne prendi di più o mi prendi
dei Toscani Amazon (tipo Nerone, Arabesque o Italiano) mi fai addirittura felice.
D: che amo certi distillati e sai bene quali perché se mi
frequenti vuol dire che in parte hai i miei stessi gusti e sicuramente
ti ho parlato dei miei gusti in fatto di cibo, di liquori e vini e di
tabacco/sigari.
Forse sono arrivato all'esasperazione al punto da
aver avvertito tutte le persone che conosciamo di non farci regali. E'
triste, ma la mia insofferenza unita alla mia incapacità di dire e
mostrare una espressione di circostanza in presenza di un regalo
non gradito, mi fa soffrire di più della persona che si rende conto di
quanto non mi sia piaciuto il suo dono.
Sono strano io? Sono cinico e disilluso? Solo sfortunato? Frequento gente di malaffare?
Qualunque
sia la mia "colpa", non posso però non vedere la tendenza dei regali
asettici e impersonali di cui parlavo in precedenza e non posso non
ascoltare le lamentele di alcuni amici che, purtroppo per loro, hanno il
mio stesso problema.
Sono solo in questa valle di lacrime? (cit.)
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