Arte e artigianato d'uso quotidiano

lunedì 25 giugno 2012

Dei regali sbagliati...

Forse sono strano, o forse sono insofferente. Magari sono vecchio e all'antica o troppo esigente. Il concetto di regalo è superato? E' cambiato?
Sono anni ormai che mi riesce difficile godere a pieno di un regalo ricevuto. Parlo di quei regali non richiesti, a sorpresa, senza essersi prima informati con coniuge/convivente/genitore/amico, (quelli ovviamente sono "azzeccati" ma qualcuno ha fatto la spia) totalmente fatto pensando alla persona a cui era indirizzato. Non faccio tanti regali, non ne faccio per obbligo o per convenzione, ma quando ne faccio penso sempre a chi è destinato; e mi sento un marziano.
Ho sempre ritenuto che, a prescindere dall'occasione e men che meno dal valore, un regalo dovesse essere fatto ad hoc. Evidentemente mi sbagliavo e negli ultimi anni addirittura sembra che questa opzione non sia nemmeno più prevista. Guardo e ascolto con tristezza infinita le pubblicità, recapitatami via mail, di ebay annunci che mi invita a mettere in vendita "i regali non graditi". Interviste e commenti in TV che incitano al riciclo del regalo sbagliato, al "dare agli altri quello che non volevi fosse dato a te", una sorta di undicesimo comandamento dettato dalla sociologia moderna.
Perché si sbaglia un regalo? Ammetto che possa esistere la possibilità; fraintendimenti, cattiva memoria e quant'altro possono portare a farci fare una scelta sbagliata, ma se esiste un florilegio di possibilità in cui librerie, negozi, siti che offrono "card regalo" da riempire del valore desiderato e, come esprime bene lo slogan dell'ikea, con "il nostro pacco più piatto", vuol dire che molto è cambiato. Alla radio la stessa azienda prima di natale pubblicizzava la cosa con uno slogan del tipo "non fare il regalo sbagliato, fallo scegliere a chi lo riceve".
Abbiamo ormai tutto che non sappiamo cosa regalare e farci regalare? Non conosciamo più i nostri cari ed i nostri amici al punto da non prenderci la responsabilità della scelta? Non so. Chi invece questa responsabilità la prende, sempre più spesso, commette degli errori che definire epocali è fargli un complimento.
Se dopo alcuni anni di "facce di delusione" la mia compagna comprese che regalarmi vestiti o scarpe non era quello che IO intendevo come regalo da ricevere ed ero ormai tranquillo su quello che mi arrivava in determinate occasioni, lo stesso non posso dire di amici e conoscenti. Sembra che non ci si interessi più ai gusti, agli interessi e alle peculiarità delle persone. Se posso arrivare a scusare una persona che frequento da poco che decida di "farmi un pensierino" e che mi regali un tanga natalizio a forma di renna, con tanto di cornine rosse e dalla forma che poco lasciava all'immaginazione, non posso farlo per amici che frequento da quasi 10 anni e che "dovrebbero" conoscermi MOLTO bene.
Il fatto che sia quasi senza tabù, che non mi faccia problemi a parlare forbito o come uno scaricatore di porto a seconda del contesto, che sia "alla mano", non ti giustifica dal non prendere in considerazione che sono comunque un ultra quarantenne che vive da solo (o convive con la propria donna) dall'età di 18 anni, con le proprie passioni e soprattutto con una certa maturità datami dall'età e dall'esperienza.
Se dopo dieci anni, dopo che ho iniziato te e tuo fratello al fumo della pipa, dopo che a casa vostra mi hai visto fumare pipa e sigari, dopo che hai frequentato casa mia, sai come è arredata, sai come vivo e chi sono, perché come regalo ricevo un nano da giardino (dotto) in resina con un pannellino solare che alimenta una sfera di vetro bianco che si illumina alternando tre colori? Perché dal viaggio di nozze che hai fatto in Messico, mi racconti di aver bevuto ottima tequila, di aver trovato una torcedora in un locale che per pochi dollari ti ha venduto 5 sigari fatti da lei, che ti sei fumato durante il soggiorno e al ritorno come regalo mi porti un grembiule made in china con un sopra grembiule con disegnato un sombrero e scritto viva mexico e il cui sollevamento permetteva l'esposizione di un accessorio che sempre poco spazio lascia all'immaginazione?
Perché si alimenta il commercio di "escrementi" (non è il termine che userei ma le regole di netiquette mi impediscono di lasciarmi andare nello sfogo) che non meriterebbero di essere nemmeno prodotte?
Ho chiesto ad amici e parenti se solitamente creo l'impressione di essere una persona volgare o superficiale, per capire se senza rendermene conto avessi potuto fomentare tali "scelte". Mi è stato risposto e garantito di no.
Chi mi conosce sa quali siano le mie passioni e i miei interessi. Sai che amo cucinare, mangiare bene e provare anche alimenti particolari, non essendo allergico, intollerante a nessun cibo o bevanda e nemmeno schizzinoso. Sai che fumo sigari e pipa. Sai che amo i buoni distillati e il buon vino. Sai che amo leggere. Potrei andare avanti ma solo queste poche cose permetterebbero a chiunque mi conosca da più di tre giorni di capire come farmi felice se si dovesse sentire in obbligo o in piacere di regalarmi qualcosa.
Qualcuno il dubbio se lo deve essere posto, anche se le prime volte che scoprivo che la mia compagna era stata contattata a mia insaputa per sapere "cosa regalare al tuo maschio" mi arrabbiavo parecchio. Possibile che dopo anni, dopo che ne abbiamo PURE PARLATO assieme, non ti viene in mente che:
A: per quanto ovviamente i regali facciano sempre un enorme piacere, non è necessario che tu me li faccia e men che meno che ti senta obbligato/a a farmeli.
B: che piuttosto che spendere 5/10 euro per una cineseria inguardabile e totalmente inutile preferirei mi offrissi un buon calice di vino in osteria/enoteca.
C: che fumo sigari Cubani e Toscani e che con meno di 6 € prendi una confzione da 2 Toscano Originale mi fai stra-contento e che se me ne prendi di più o mi prendi dei Toscani Amazon (tipo Nerone, Arabesque o Italiano) mi fai addirittura felice.
D: che amo certi distillati e sai bene quali perché se mi frequenti vuol dire che in parte hai i miei stessi gusti e sicuramente ti ho parlato dei miei gusti in fatto di cibo, di liquori e vini e di tabacco/sigari.

Forse sono arrivato all'esasperazione al punto da aver avvertito tutte le persone che conosciamo di non farci regali. E' triste, ma la mia insofferenza unita alla mia incapacità di dire e mostrare una espressione di circostanza in presenza di un regalo non gradito, mi fa soffrire di più della persona che si rende conto di quanto non mi sia piaciuto il suo dono.


Sono strano io? Sono cinico e disilluso? Solo sfortunato? Frequento gente di malaffare?
Qualunque sia la mia "colpa", non posso però non vedere la tendenza dei regali asettici e impersonali di cui parlavo in precedenza e non posso non ascoltare le lamentele di alcuni amici che, purtroppo per loro, hanno il mio stesso problema.

Sono solo in questa valle di lacrime? (cit.)

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